In una vivace Atene piena di intrighi e risate, Aulularia (La commedia della pentola d’oro) racconta la storia di Euclione, un vecchio avaro che vive ossessionato da un’unica cosa: proteggere il suo tesoro nascosto. Un giorno come tanti infatti Lare, il dio del focolare, gli fa trovare una pentola colma d’oro sotterrata dall’ancor più avaro nonno, nella speranza di poter porre fine allo stato di povertà in cui si era ridotto.
L’intervento del dio non porta i risultati attesi, la paranoia consuma il vecchio e lo porta a sospettare di tutti, persino dei suoi stessi servi.
Nel frattempo la figlia Fedra è stata sedotta dal giovane Liconide, che ora desidera sposarla per riparare al torto. Ma c’è un problema: Euclione non vuole saperne di matrimoni… a meno che non siano a costo zero.
Tra equivoci, fughe comiche, servitori astuti e colpi di scena, la commedia esplora con leggerezza temi come l’avidità, la paura del cambiamento e la follia del sospetto. Aulularia è una satira irresistibile, un testo plautino ritenuto padre della commedia di ogni tempo grazie al genio dell’autore capace di dipingere un tipo fisso così immanente da essere ripreso fino alle drammaturgie contemporanee.
Aulularia o la Pentola d'Oro è la storia di un tempo non troppo lontano.L’avaro Euclione è un tipo fisso che per assurdo oggi sembra quasi non esistere più: in un mondo sempre più globalizzato la finzione di certe vite patinate sembra a volte superare la dinamica della finzione scenica. Prigioniero della sua paura di perdere, non riesce a godere di ciò che ha: un personaggio comico ma allo stesso tempo drammatico in quanto vittima del proprio stesso limite e paradossalmente molto contemporaneo in questi tempi rovesciati.
Per questo porto in scena un mondo fatto di eccessi, ritmo e paradossi: la città di Atene diventa un crocevia di voci, intrighi e corse convulse, in cui la follia del sospetto si trasforma in linguaggio teatrale. L’avarizia non è solo un vizio, ma un prisma che riflette la paura di perdere controllo, sicurezza, futuro, ed anche il pretesto per raccontare altri vizi e virtù del genere umano.
Gli attori, come nella migliore tradizione plautina, sono chiamati a un gioco istrionico fatto di maschere vive, in continua relazione con il pubblico. Non c’è quarta parete: il pubblico è complice e testimone della smania di Euclione.
La messinscena mantiene leggerezza e velocità, con scene essenziali che privilegiano la fisicità degli interpreti e la loro capacità di incarnare archetipi universali. Aulularia diventa così uno specchio ironico delle nostre stesse ossessioni contemporanee, perché se cambia il tempo, non cambia la natura umana anche se a volte si traveste.
| Pubblico di riferimento | Classi terze |
|---|---|
| Durata spettacolo | 75 minuti |
| Durata dialogo | 10/15 minuti |
| Prezzo biglietto | €11,00 |
| Regia | Cristiano Roccamo |
| Cast | Giulio De Santi, Eugenia Faustini, Silvia Pelizza, Bruno Prestigio |
| Scenografie | Giada Morri |
| Costumi | Sonia Marianni |
| Organizzazione | Niccolò Roccamo e Arianna Generali |