Mirandolina, donna indipendente ed imprenditrice, gestisce una locanda di Firenze tenendo a bada le lusinghe e le pretese degli ospiti che si dilettano nell’arte del corteggiamento. Ella ben conosce il potere della seduzione e riesce a mantenere il gioco aperto con ogni avventore fino a quando giunge alla locanda il Cavaliere di Ripafratta, diffidente verso il sesso femminile e schernitore di coloro che cedono alle dinamiche amorose.
Un po’ per gioco, un po’ per orgoglio Mirandolina decide di far innamorare lo scontroso ospite e dà prova di un ars amandi tutta femminile che supera il preconcetto del sesso debole in cerca di denaro o protezione sociale.
L’autodeterminazione della donna è al centro della commedia, Mirandolina è padrona della sua stessa sorte, tanto da scegliere chi far innamorare.
Goldoni illumina coraggiosamente le dinamiche dell’animo femminile mantenendo la realtà sociale come cornice salda, la Locandiera deciderà infatti di sposare l’aiutante Fabrizio così come le era stato chiesto dal padre prima di morire, facendo prevalere la lungimiranza della ragione in grado di limitare la miccia imprevedibile delle passioni amorose.
Nella locanda si raccontano storie, si consumano amori, passioni e vite. È un luogo di passaggio in cui, sbirciando dalla finestra, ci si immerge nella bellezza delle relazioni umane con i suoi paradossi resi coerenti dal senso comune.
Goldoni ci proietta così nella giornata di una locandiera fiorentina del ‘700, senza introduzioni o fronzoli di contorno. Il testo è una perfetta sintesi tra la commedia antica e la commedia dell’arte in cui troviamo le caratteristiche e le necessità della società moderna e i personaggi, anche se non sono più in maschera, è come se lo fossero, mettendo in evidenza vizi e virtù dell’umanità di ogni tempo.
Gli attori in scena rappresentano la riforma del teatro di Goldoni, non c’è spazio per improvvisare e il testo del grande autore italiano è l’unico mezzo per raccontare una società in trasformazione ieri come oggi. Come è ormai da tradizione le scene rimangono leggere ed i costumi richiamano la bellezza del settecento.
Mirandolina rappresenta i nuovi ideali dell’epoca e così oggi noi, che stiamo vivendo tempi simili, la rappresentiamo come Carlo Goldoni scrisse.
| Pubblico di riferimento | Classi quarte |
|---|---|
| Durata spettacolo | 75 minuti |
| Durata dialogo | 10/15 minuti |
| Prezzo biglietto | €11,00 |
| Regia | Cristiano Roccamo |
| Cast | Adriano Exacoustos, Daniele Molino, Irene Papotti, Nicolò Parodi |
| Scenografie | Giada Morri |
| Costumi | Sonia Marianni |
| Organizzazione | Niccolò Roccamo e Arianna Generali |